I Rufioi (o Rufioli di Costeggiola) sono una preparazione vicentina oggi tipica del Carnevale; a forma triangolare e ripieni di frutta secca e candita, sono di origine contadina e vengono considerati un piatto povero. Una volta (parliamo di anni tra la fine dell'800 e i primi del '900) questi Rufioi venivano preparato con quello che si trovava ed erano salati, come ad esempio gli scarti delle carne e le verdure. E' solo intorno agli anni '50 che questi Rufioi cambiano la loro ricetta e diventano dolci, vengono poi definiti il simbolo della festa si San'Antonio Abate il 17 Gennaio.
Per il ripieno dei Rufioi tritare gli amaretti con le mandorle, mescolarvi il cedro candito tagliato a cubetti, aggiungere la grappa, lo zucchero e il cacao ed amalgamare bene.
Per la pasta dei Rufioi far ammorbidire bene il burro, poi mescolarlo alla farina con anche le uova, lo zucchero, la grappa e il sale; lavorare con le mani per qualche minuto fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo.
Stendere l'impasto tirandolo molto molto sottile, ritagliare dei quadrati da circa 7cm per lato; al centro di ciascuno mettere un pochino di ripieno, poi piegare ogni quadrato a metà lungo la diagonale in modo da ottenere dei triangoli. Premere bene lungo i bordi.
Scaldare in una padella abbondante olio di semi, quando è a temperatura adagiare i Rufioi e farli cuocere fino a che non diventano completamente dorati. Infine scolare i Rufioi su carta assorbente e servirli spolverizzati di zucchero a velo.